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Archetipi
Archetipi
La conoscenza degli Archetipi è il patrimonio che i popoli antichi ci hanno lasciato in eredità.
Conoscenza sapienziale, spesso disattesa dalla cultura e dalla scienza moderna.
Conoscenza alla quale i “grandi” dell’umanità sono sempre rimasti fedeli.
Nell’antichità gli Archetipi erano conosciuti ed usati, su di essi furono costruiti i primi linguaggi ed alfabeti.
Socrate e Platone li definiscono i mattoni dell’universo, erano in grado di usarli ottenendo così una comprensione profonda dei fatti della vita.
Gli archetipi sono funzioni basilari della realtà, ogni cosa esistente in natura è caratterizzata dalla presenza della funzione da cui si origina e attorno a cui si struttura.
La funzione è propriamente “la modalità” attraverso cui un’energia si manifesta.
Le cose (una particella, una molecola, un essere vivente) si presentano con quelle determinate caratteristiche proprio perché concretizzate e rese operanti dalla funzione che le informa.
Il mondo degli Archetipi è presente in ciascuno di noi, nel nostro inconscio, nella natura che ci circonda, tra le pieghe della nostra cultura d’appartenenza, nel nostro stesso pensare ed agire, esso si esprime attraverso l’immenso patrimonio di simboli ed immagini che ogni giorno incontriamo dentro e fuori di noi.
Conoscere tale patrimonio significa incamminarsi sempre più in un percorso di consapevolezza di se stessi e del mondo.
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Questo capitolo presenta e propone un percorso di consapevolezza per Archetipi.
Qui per archetipi si intendono le lettere degli alfabeti.
Fondamentalmente l’alfabeto ebraico che, insieme al sanscrito, sono i due alfabeti ancor oggi conduttori di energie, di sostanze.
Ebraico e sanscrito sono “simboli viventi”.
Simbolo è termine, dal greco symbàllò, “metto insieme”, designante in origine le due metà di un oggetto che, spezzato, può essere ricomposto avvicinandole: in tal modo ogni metà diviene un segno di riconoscimento.
Simbolo, rinvia ad una realtà, ad un oggetto la cui esistenza-presenza, nel nostro pensiero e nella nostra realtà, è anticipata da quella metà che abbiamo già davanti, ossia il segno grafico-fonetico del simbolo.
“Due sono le forme che può rivestire la scrittura quando fissa mediante segni grafici il pensiero dell’uomo: quella “pittografica” e quella “fonetica” o “alfabetica”. Nella scrittura ideografica ogni concetto è rappresentato mediante un’immagine pittorica, da cui si ricava l’idea della cosa che il disegno rappresenta. Nella scrittura alfabetica, invece, il segno lineare fonetico rappresenta il suono che deve avere la parola stessa: il vero simbolo dell’idea, del pensiero, è il suono” (Mario Pincherle, Archetipi, Macroedizioni).
Il simbolo conduce concretezza: l’energia corpuscolare, quella materia che i nostri sensi colgono.
Il simbolo conduce anche quella parte di realtà che non cade sotto i cinque sensi ma che è altrettanto vera e concreta e che noi cogliamo con l’intuizione e la percezione. Recettori che vanno oltre i cinque sensi, che ci permettono di giungere a fare esperienza e a conoscere, di noi stessi e del mondo, ciò che esiste come energia vibrazionale: il pensiero, la forza dell’emozione, i sentimenti, la nostra Anima…
Percorrere gli alfabeti è ritorno alla Sorgente, è ritrovare noi stessi oltre l’apparenza della materia e del quotidiano, entrare in quegli stati di noi in cui sempre siamo come Anime del cosmo.
Sperimentare e diventare consapevoli che ogni istante Siamo Uno.
Nel nostro “qui e ora” siamo questo corpo e questa psiche e siamo “altre dimensioni”, stiamo esistendo in mondi “altri”, “oltre”. Non in un prima e dopo che separa in segmenti di tempo e spazio la storia dell’Anima che siamo ma in un “adesso” che attraversa, contemporaneamente, più mondi, più universi, più Nomi, più stati e campi di coscienza.
Ecco l’Uno, il Tutto, l’Abbondanza e vastità dell’universo che si riversa nel nostro oggi.
Perché con gli Archetipi eleviamo la coscienza di noi stessi, siamo consapevoli di essere i creatori della nostra realtà e che lo siamo da… Creatori ovvero con l’identità di un Dio, Padre amorevole della Sua creazione.
Perché negli Archetipi attiviamo i ganci, le connessioni, gli enzimi, i catalizzatori… giungiamo al Portale che, attraversato, rende visibili e toccabili le grandi energie dell’universo.
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In questo percorso si sperimenta si lavora con le mani, non solo con il pensiero.
Si ripercorrono i segni, si entra nelle geometrie sacre che stanno all’origine dei segni.
Percorsi dei segni, che sono percorsi del pensiero, che mettono in connessione ed attivano la forza dell’essere simbolo che sta nel segno.
Segni-simboli conduttori di energie, portali verso le sostanze, verso i mondi che stanno racchiusi dentro di noi e aspettano solo che noi ci rendiamo conto… accettiamo che da sempre, stiamo vivendo in essi.
Segni-simboli che ci affrancano dalla riduttività del solo pensiero razionale, concettuale e dicotomico, per aprirci al pensiero olistico, frattalico in cui, da sempre, la nostra Anima vive.
Si tratta, in questa sezione di “fare” prima che di conoscere.
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Scarichiamo le tavole degli alfabeti e con semplicità, con umiltà, come fanno i bambini, riproduciamo nelle tavole vuote i simboli. Soffermiamoci, attardiamoci a riprodurli con amore, con pazienza, stiamo ripercorrendo i nostri percorsi mentali, stiamo ritrovando pezzi della nostra storia, ci stiamo ricongiungendo ad altri mondi in cui stiamo vivendo. Altre civiltà, altre nostre esistenze, altri popoli, altre nostre esperienze, altre persone, altri amori…
Déjà vu, ritroviamo noi stessi amplificati, rinnovati, rinnoviamo il passato rielaborando il futuro.
Attiriamo il futuro.
Riproduciamo i segni delle tavole, coloriamoli con il colore corrispondente, pronunciamo i suoni delle note. Ecco che cogliamo le vibrazioni in cui da sempre siamo. Attiviamo i codici da secoli criptati dentro di noi, in quelle parti del DNA addormentate che contengono la vastità della nostra coscienza e le nostre potenzialità.
Soffermiamoci soprattutto sull’alfabeto ebraico, sintesi della nostra storia.
Il secondo passo sarà leggere la funzione di questo lavoro.
Conoscere la funzione degli Archetipi e il loro essere funzione nel processo di creazione della nostra esistenza.
Perché questa è la presa di coscienza: cogliere la realtà e le energie nella loro funzione, prima che nel loro significato
La funzione è dinamica, è la modalità in cui le energie si danno nella creazione.
Il significato ne è solo un’interpretazione che oggi può essere importante ma che non ci deve frenare, non ci deve ingabbiare… noi possiamo darci sempre nuove creazioni e nuovi significati
Il mondo è sempre nuovo da sperimentare, da conoscere e, attraverso esso, conoscerci.
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